Di Maio: "Conte ha offerto a Putin la testa di Draghi"
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Di Maio: “Conte ha offerto a Putin la testa di Draghi”

Luigi Di Maio

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha commentato le ultime scelte politiche del leader pentastellato Giuseppe Conte.

La rottura tra Movimento 5 Stelle e Governo è decisamente una spina nel fianco non da poco per la politica italiana. Il momento è estremamente difficile: Mario Draghi ha chiesto le dimissioni al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha prontamente negato la possibilità al premier italiano. Da ciò, ci troviamo in una fase di stallo che potrebbe protrarsi a lungo. Il commento del ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, in merito alla situazione, è decisamente duro.

Le parole del ministro

“A me piange il cuore vedere che a Mosca ieri sera stavano brindando, Medvedev brindava ed era contento, perché era stata servita la testa di Draghi su un piatto d’argento a Putin”. Il commento del ministro degli Esteri nonché ex 5 Stelle Luigi Di Maio è durissimo, rispetto al suo ex compagno di partito Giuseppe Conte, il quale, negando la fiducia a Draghi, ha causato la crisi politica attuale che ha investito l’Italia. 

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“Tutti pensavano che Draghi rimanesse lì in ogni caso, ma Draghi è uno che mantiene la parola”, afferma ancora Di Maio. “Draghi ha sempre detto che senza la maggioranza di unità nazionale non si poteva andare avanti. E ieri si è dimesso. Ha mantenuto la parola. Il partito di Conte pianificava la rottura con il governo da mesi, accusa ancora Di Maio che chiede una dimostrazione di intenti ai parlamentari del M5S: “Ci sono molti che non sono d’accordo, lo dimostrino”.

Luigi Di Maio
Luigi Di Maio

Se non ci sarà un atto di maturità dei partiti nelle prossime ore, di tutti i partiti che stavano nella maggioranza io personalmente vedo molto complicata la giornata di mercoledì (giornata in cui si terrà il nuovo voto di fiducia). “Non è un passaggio formale – afferma Di Maio – l’Italia rischia di non avere più il governo e forse ci sarà un voto anticipato, che non è un problema per i partiti ma è un problema per il Paese perché non possiamo completare il Pnrr, salta la riforma del cuneo fiscale e del salario minimo, non possiamo fare il secondo decreto da 15 miliardi per fermare caro benzina e caro bollette e andiamo in esercizio provvisorio, che vuol dire che i Comuni non avranno i fondi per i servizi”, ha concluso Di Maio.

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ultimo aggiornamento: 15 Luglio 2022 16:45

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